Il Decreto Rilancio, oltre all'Ecobonus e al Superbonus al 110%, ha introdotto lo sconto in fattura e la cessione del credito agli istituti di credito o altri intermediari finanziari. Per i bonus ad aliquota inferiore al 110%, l'opzione varrà per tutto il 2021. Mentre, per quanto riguarda il Superbonus varrà per tutto il 2022.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Tramite i bonus messi in campo dallo Stato, potrai detrarre dalle tasse future le spese sostenute per interventi edili, energetici ed impiantistici.
Facciamo un esempio di detrazione senza sconto in fattura o cessione del credito. Immagina di ristrutturare casa e di spendere 10.000 €. Sfruttando, ad esempio il bonus ristrutturazioni al 50%, l'Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50% di quanto hai speso in 10 anni, tramite delle detrazioni sulle tasse IRPEF che verserai allo Stato. Quindi, per i 10 anni successivi all'intervento, pagherai 500 € di tasse in meno ogni anno: 500 € x 10 anni= 5.000 € (il 50 % di 10.000 €). In questo caso, dovrai liquidare l'impresa entro la fine dei lavori e in seguito i soldi ti verranno restituiti scalandoli dalle tasse.
In alternativa, nel caso dello sconto in fattura, spenderesti solo 5.000 €. Il restante 50% dei 10.000 € te lo anticiperebbe l'impresa che a sua volta lo recupererebbe pagando meno tasse in futuro.
Lo stesso vale nel caso di Superbonus al 110%. In questo caso potresti optare per la restituzione del 110% di quanto hai speso in 5 anni (tramite detrazioni sulle tasse future), oppure potresti farti anticipare il 100% dall'impresa.
Nel caso di cessione del credito, invece di chiedere lo sconto direttamente dall'impresa, potresti portare le fatture presso un istituto finanziario e cedergli il credito.